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CategoriaConto Corrente

Competenze Infruttifere

Competenze Infruttifere – Spesso, comprendere il costo reale di un conto corrente si rivela praticamente difficile. Dunque, per tal motivo si rivela importante essere a conoscenza delle competenze bancarie e di come vengono fatti i conteggi. Scopriamo qualcosa di più insieme!

Ogni istituto di credito presenta l’obbligo di inviare annualmente l’estratto conto al suo cliente. Di norma, tale operazione viene eseguita con termini trimestrali. Di fatti, il trimestre si rivela il periodo di riferimento persino per il versamento delle competenze bancarie. E, con tale definizione andiamo ad indicare determinate spese legate all’uso del conto corrente. Ognuna di queste voci deve essere riprodotta sull’estratto conto nella sezione dedicata. Quindi, possiamo definirle riconducibili a:

  • spese di tenuta conto;
  • interessi creditori;
  • rendiconto o sbilancio delle competenze;
  • interessi debitori.

Interpretare le voci che compongono l’estratto conto, può rivelarsi difficile per molti, ma seguendo i nostri suggerimenti, puoi scoprire che si rivela estremamente semplice. Infatti, l’estratto conto si divide in tre parti differenti tra di loro:

  • dettaglio dei movimenti – si caratterizza dall’elenco delle operazioni che sono state eseguite sul conto corrente, naturalmente con sistema decrescente a seconda della data, e generalmente si suddivide in più o meno 5 colonne comprendenti la data di operazione, la data valuta, la descrizione dell’operazione eseguita, gli addebiti o i movimenti dare e accrediti o movimenti avere;
  • conto scalare – con questa unità, l’istituto bancario informa il soggetto correntista degli interessi creditori o debitori, con conseguente sintetizzazione delle contabilizzazioni che la banca ha eseguito sui movimenti;
  • dettaglio delle competenze infruttifere – è la sezione che si compone da quattro voci: interessi attivi, interessi passivi, spese di tenuta conto, sbilancio competenze.

Per quanto concerne l’ultima voce, ossia il dettaglio delle competenze infruttifere, dunque, abbiamo detto che queste si caratterizzano da voci differenti tra loro. Quanto agli interessi attivi netti, questi si calcolano eliminando il 27% della ritenuta fiscale dalla quota degli interessi attivi lordi. Invece, gli interessi passivi, si ricavano dalle somme a debito, ossia quelle che vengono utilizzate oltre la disponibilità presente sul conto. Quanto al calcolo in questo caso, bisogna eseguirlo con i numeri debitori.

Competenze Spese

In linea di massima il conto corrente prevede dei costi fissi e dei costi variabili, che devono essere sostenuti durante ogni operazione che si effettua. Nel caso dell’impiego del fido si prevedono dei costi per il prestito ricevuto. E, quanto ai costi che influenzano il conto corrente abbiamo:

  • canone periodico o a forfait – effettuato mensilmente o su base trimestrale, semestrale più raramente. Quello periodico si caratterizza da un determinato numero di operazioni che possono essere pure illimitate in quello a forfait;
  • spese di registrazione – sono previste dall’istituto stesso e sono completamente gratuite, e possono essere o meno comprese nel canone;
  • spese per le operazioni – appartengono a questa categoria le spese per l’esecuzione di un bonifico, per prelevare con carta di credito o bancomat, per i pagamenti POS, per il pagamento di una domiciliazione di utenza, per le gli assegni e così via. Ogni commissione è diversa da istituto a istituto;
  • spese annue bancomat – vengono pagate a seconda della banca in cui è presente il conto;
  • spese invio estratto conto – se richiesto mese per mese, oppure annualmente o ancora trimestralmente, le spese dell’invio devono essere pagate e hanno un costo variabile da banca a banca;
  • spese liquidazione o chiusura periodica – vengono attribuite al cliente al termine dell’anno solare all’avvenuto conteggio degli interessi e delle spese;
  • spese di controllo dei titoli – devono essere sostenute in caso di possedimento di un conto titoli;
  • spese di estinzione definitiva del rendiconto – si prevedono nel caso della chiusura del conto corrente;
  • commissione massimo scoperto trimestrale – è una spesa addebitata dall’istituto al cliente in funzione di conto in rosso;
  • imposta di bollo estratto conto – è la quota fissa che il cliente deve sostenere per il fatto di avere un conto corrente.

Interessi e Competenze

Ogni interesse passivo bancario viene calcolato annualmente, il più delle volte al 31 dicembre con addebito sul conto corrente dal 1° marzo. Bisogna sapere, dunque, che solo da questa specifica data saranno cumulati sul debito tanto da iniziare a produrre interessi passivi.

Nel successivo estratto conto che l’istituto introdurrà per la propria clientela, saranno assegnate due informazioni relative alla novità direttiva, chiedendo al soggetto possessore di conto corrente di dare il proprio pensiero su determinati ordinamenti procedurali.

E, per tal motivo si rivela importante prestare attenzione alla comunicazione relativa all’anatocismo, dunque, la banca invierà a tutti i suoi clienti un avviso relativo alla variazione unilaterale dell’obbligazione. E’ necessario inoltre stare attenti anche alla richiesta di autorizzazione di addebito. In questo caso il secondo avviso che la banca invierà al cliente, fa riferimento alla richiesta di addebitare gli interessi passivi nella data del 1° marzo.

E, ciò significa che una volta che gli interessi passivi possono essere riscossi in denaro dal 1° marzo dell’anno corrente, l’istituto di credito non ha nessuna possibilità di addebitare gli interessi passivi sul contro della sua clientela, ma dovrà comunicare tramite un secondo avviso, una determinata autorizzazione anticipata, chiedendo al cliente una firma sul modulo, con conseguente consegna alla banca.

Si raccomanda di non concedere all’istituto di permettere l’addebito degli interessi passivi sul conto corrente, e bisogna sapere anche che non vengono inclusi gli interessi passivi nelle regolari predisposizioni dei bilanci provvisori.

Competenze Conto Corrente

Essere in grado di leggere e comprendere il conto corrente si rivela estremamente importante, innanzitutto perché ci riferiamo a un documento ufficiale in cui sono riportati tutti i movimenti del denaro accreditato, addebitato o prelevato, contestare per iscritto nel caso di anomalie e per riportare gli interessi attivi e gli interessi passivi, oltre alle quote utili per il sostentamento del conto corrente.

Il conto corrente, dunque, si suddivide in tre parti differenti tra loro, quella più importante da conoscere e comprendere è quella relativa alle competenze, ossia i dati relativi al conteggio degli interessi che spettano al titolare del conto e gli interessi passivi, che il cliente deve all’istituto, oltre alle spese annuali. Le competenze, si suddividono anche in:

  • interessi creditori – facciamo riferimento agli interessi attivi che vengono attribuiti nel periodo a cui fa riferimento la documentazione e si riferiscono alle quote a credito;
  • interessi debitori – ci riferiamo agli interessi che vengono attribuiti sui debiti e che devono essere versati alla banca, come nel caso di un conto in rosso;
  • riepilogo competenze – è possibile ottenerlo tramite il conteggio di ogni voce precedentemente elencata. Nel caso di somma positiva, questa viene accreditata sul conto corrente ed unita all’ultima quota, ma se negativa viene addebitata sul conto e detratta alla quota finale.

Competenze Bancarie Trimestrali

Bisogna sapere anche che le competenze vengono calcolate regolarmente con tempo variabile in base all’istituto, ma in tutti i casi le cadenze devono essere uguali per i conti attivi e per quelli passivi.

Per quanto riguarda, inoltre, la definizione delle competenze è opportuno determinare gli interessi moltiplicando il totale dei numero dello scalare interessi per il tasso e dividere il tutto per 36500. Ovviamente, in caso di scoperti l’istituto addebita la somma di massimo scoperto, ossia un tasso che viene calcolato su somme differenti in base alla tecnica preferita. Quanto alle tecniche possibili tra cui scegliere abbiamo:

  • assoluta – in questo caso la percentuale viene conteggiata sulla massima dell’ultima quota negativa del periodo;
  • relativa – non vengono tenuti in considerazione gli scoperti con periodo inferiore ai 10 giorni e tra i rimanenti bisogna determinare la percentuale sul massimo residuo debitore;
  • mista – non presenta addebiti di commissioni nel caso in cui non ci sono state ultime quote debitori superiori ai 10 giorni. Nel caso di saldi debitori oltre i 10 giorni viene attribuita al cliente la commissione di massimo scoperto conteggiando l’ultima somma sul massimo saldo debitore del periodo senza prendere in considerazione il decorso.

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