Come Scegliere La Forma Pensionistica Cui Aderire?
CategoriaPrevidenza Complementare

Come Scegliere La Forma Pensionistica Cui Aderire?

Come Scegliere La Forma Pensionistica Cui Aderire?

Come Scegliere La Forma Pensionistica Cui Aderire?

Una volta deciso di aderire alla previdenza complementare dovrai scegliere la forma pensionistica alla quale versare i tuoi contributi.

Per fare questo dovrai valutare alcuni aspetti:

– Se sei un lavoratore dipendente dovrai verificare che il tuo contratto di lavoro preveda la possibilità di iscriverti ad un fondo pensione (negoziale, aperto o preesistente) di riferimento. In questo caso al tuo contributo ed al tuo TFR si aggiunge anche il contributo del tuo datore di lavoro, e questo ti consente, a parità di condizioni, di ottenere una pensione complementare più alta;
– Verifica i costi applicati dalle diverse forme pensionistiche complementari, perché essi riducono l’ammontare dei risparmi che hai destinato alla previdenza complementare e quindi la tua futura pensione (se ad esempio contribuisci per trentacinque anni ad una forma pensionistica complementare e paghi costi superiori dell’1% rispetto a quelli che pagheresti aderendo ad un’altra forma pensionistica otterrai, a parità di altre condizioni, una pensione complementare di circa il 16% più bassa);
– Verifica quali sono le proposte di investimento dei contributi, i connessi rischi finanziari, se vengono prestate garanzie e quali tipi di prestazioni, anche aggiuntive rispetto alla pensione puoi ottenere.

Esempio del vantaggio rappresentato dal contributo del datore di lavoro.

Il Signor Bianchi è un lavoratore dipendente che aderisce alla previdenza complementare ed il suo reddito annuo lordo ammonta a trentamila euro. Nel primo anno versa un contributo individuale pari all’1,5% della sua retribuzione lorda (quattrocentocinquanta euro).

La quota del TFR maturando pari al 6,91% della sua retribuzione lorda (duemilasettantatre euro) e riceve dal suo datore di lavoro un contributo pari all’1,5% della sua retribuzione lorda (quattrocentocinquanta euro). L’ammontare del versamento totale è pari dunque a duemilacinquecentoventitre euro.

Il Signor Rossi è un lavoratore dipendente che percepisce lo stesso reddito annuo lordo del Signor bianchi ed aderisce alla previdenza complementare senza ricevere il contributo del suo datore di lavor. Il suo versamento totale nel primo anno è quindi pari a duemilacinquecentoventitre euro.

Ipotizzando un rendimento reale (cioè al netto dell’inflazione) del due per cento annuo, una crescita reale della retribuzione annua dell’1% ed un tasso di inflazione annuo del 2%, 35 anni di contribuzione e l’applicazione delle attuali tavole demografiche, l’ammontare della prima rata di pensione complementare che il signor Bianchi riceverà, a sessantacinque anni di età, sarà di circa seimilanovecento euro in termini reali.

Per il Signor Rossi l’ammontare della prima rata di pensione complementare che ricverà a sessantacinque anni sarà di circa cinquemilanovecento euro in termini reali.

Il signor Bianchi quindi, usufruendo del contributo del datore di lavoro, riceve rispetto al signor Rossi una pensione complementare più alta di circa mille euro (cioè il 17%).

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