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Cos’è il Trading Online, la storia, l’evoluzione, Oggi

Cos’è il trading online

Si sente molto parlare di trading online e del fatto che sia un modo di guadagnare investendo in borsa.
Il trading online è effettivamente un modo di investire capitali comodamente da casa o comunque attraverso un dispositivo portatile con i mercati e la borsa.
Il trader fa dunque compravendita di prodotti finanziari, i quali hanno anche commissioni basse e permettono di tenere gli andamenti dei mercati e degli investimenti sotto controllo in tempo reale. Gli inglesi lo hanno abbreviato chiamandolo con l’acronimo “TOL” che sta per “to trade” cioè commerciare.
Non ci si può improvvisare trader e per fare trading online è necessaria non solo una conoscenza approfondita degli investimenti, dei mercati e delle quotazioni, ma bisogna costantemente studiare i grafici e avere intuito finanziario. Le scelte che si fanno nel momento in cui si decide di investire un capitale sono determinati per il successo delle operazioni.
Il trading online si può fare durante l’apertura dei mercati, che notoriamente va dalle 9 del mattino fino alle 17.30. Si può pero fare anche lo “straordinario”.
Il trading online consiste quindi nel negoziare diversi prodotti finanziari su altrettanti mercati, conoscendo gli strumenti per investire e quelli che ha a disposizione l’inverstitore (soprattutto la quota di capitali).
Per fare trading online è necessario aprire un conto con un broker, di cui bisogna accertarsi riguardo alla regolamentazione.
Oggi con l’home banking e gli strumenti offerti da internet è facile fare tutto sul web, direttamente da una scrivania.
Il lavoro del trader è quello di tenere sotto controllo, attraverso la sua piattaforma, tutto quello che può influenzare positivamente o negativamente un titolo o un intero settore finanziario, ponendo l’attenzione su tutte le notizie rilevanti che riguardano la micro e la macro economia e che agiscono sull’andamento dei mercati.
Prima di ogni investimento bisogna avere informazioni affidabili sulle società collegate, a cominciare dalle opinioni degli analisti economici per continuare agli aumenti di capitale, al rating da parte delle agenzie e a una serie di variabili da monitorare. Le abilità evidentemente si acquisiscono con gli anni e quindi con l’esperienza.
Il trading online è un modo per trattare l’acquisto o la vendita di obbligazioni, titoli di stato, features, ecc ed è fondamentale la scelta del modus operandi, che può portare al successo facendo bene attenzione ai tempi e alle variazioni o correzioni da apportare a ogni investimento, a volte in tempo reale, se gli andamenti dei mercati sono incerti e colpiti da forti oscillazioni.

La storia del trading online

Si potrebbe pensare che la nascita del trading online sia strettamente legato a quella di internet e dell’implementazione di sistemi di web banking.
Non è esattamente cosi in quanto le radici del trading online affondano nel lontano 1993. Fu l’anno in cui nella Borsa italiana si introdusse la connessione SIM, che non era più limitata ai terminali, ma coinvolgeva anche ulteriori calcolatori ed elaboratori.
L’esigenza nacque per velocizzare i sistemi contabili per cui si dovevano trascrivere i cosiddetti “eseguiti”.
Due anni dopo nacque invece la Directa Sim, che fu il vero e proprio avvio del trading online con un’autentica piattaforma: la prima in Italia.
Un passo avanti molto importante nella storia del trading online, che molti fanno coincidere con la sua nascita trascurando i veri albori del ’93, fu il “Nuovo Regolamento di attivazione del Testo Unico dei mercati finanziari”, emanato nel 1999 dalla Consob, l’ente che supervisiona la limpidezza delle operazioni nei mercati italiani.
La regolamentazione di questo nuovo modo di fare investimenti e movimentare capitali ebbe l’effetto d’incrementare coloro che si cimentavano nel trading online, anche grazie alla diffusione di internet e alla velocità di connessione sempre più efficiente.

L’evoluzione del trading online

Il trading online negli anni si è evoluto consentendo l’accesso ai nuovi strumenti finanziari non solo ai trader professionisti, ma anche al semplice investitore che attraverso una piattaforma (solitamente quella offerta dalla propria banca attraverso l’home banking), vuole investire dei capitali.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il trading online non sono investimenti fatti un solo giorno per speculare, ma hanno varie modalità con cui impiegare capitali anche con scadenze a 10 anni.
Il calcolo del rischio è naturalmente in relazione all’investimento che si vuole fare, a quanto eventualmente si è disposti a perdere ma soprattutto a guadagnare.
Il trading online offre oggi diverse modalità per investire e, per chi è nuovo del settore, ci sono terminologie che bisogna imparare a conoscere perché esiste un vero e proprio “gergo”.
Ogni trader può scegliere il tipo di approccio che secondo il suo giudizio si adatta all’investimento.
Come detto si può scegliere di fare operazioni finanziarie che durano un giorno soltanto, aprendo e chiudendo nell’orario compreso tra apertura e chiusura dei mercati.
Questo tipo di operazione è quella del “day trading” e si sceglie quando non si è disposti a fare il cosiddetto “overnight”, cioè lasciare aperta l’operazione durante la notte ed esporla al mattino a eventuali notizie che potrebbero influenzare negativamente i mercati e le quotazioni.
E’ molto simile l’open trading, cioè gli investimenti che si fanno entrando sulla piattaforma solo in seguito a una notizia importante o a un dato economico-finaziario che potrebbe fruttare un ricavo.
Si può arrivare anche a puntare sul profitto immediato con compravendite di pochi secondi e che sono detti “scalpers”.
Ci sono poi gli investitori sul lungo periodo che invece puntano su un titolo con poche oscillazioni e che pensano che nel possa essere proficuo nel tempo. In questo caso si parla di investimento anche a 10 anni.
Per tutte queste modalità esistono delle vere e proprie strategie da acquisire con il tempo e che permettono di addentrarsi nel mondo della finanza e della movimentazione dei capitali, imparando anche a gestire il rischio.

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