I prestiti Inps ex-Inpdap rappresentano una categoria di finanziamenti a tasso agevolato a cui possono accedere solo gli appartenenti ad una determinata categoria (quella dei dipendenti e dei pensionati pubblici e statali): esistono varie tipologie di prestito Inps ex-Inpdap e si possono distinguere in base alla durata, all’importo e al tipo di erogazione (diretta o indiretta).
Facciamo un piccolo approfondimento scoprendo le principali caratteristiche di questi finanziamenti cercando, una volta per tutte, di fare chiarezza sull’argomento.
I Piccoli Prestiti Inps ex Inpdap
I prestiti Inpdap si suddividono in tre tipologie: piccolo prestito, prestito pluriennale diretto e prestito pluriennalo indiretto.
Il piccolo prestito può essere richiesto dai dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali: si possono ottenere importi pari ad una mensilità netta dello stipendio (due mensilità nette se non ci sono altre trattenute sulla retribuzione) per ogni anno di durata del prestito (che può andare dai 12 ai 48 mesi); in altre parole si va da un importo minimo pari ad una mensilità per i prestiti annuali fino ad un massimo di otto mensilità per i prestiti quadriennali.
La rata viene rimborsata con trattenuta diretta sullo stipendio o sulla pensione e al momento della richiesta (si può fare online scaricando l’apposito modulo dal sito dell’Inps) non è necessario specificare come verranno utilizzate le somme richieste.
Sul sito di prestitisbp.com è possibile trovare un interessante approfondimento al riguardo.
I Prestiti Pluriennali Diretti e Indiretti
La seconda categoria di prestiti Inps ex Inpdap è quella dei finanziamenti pluriennali diretti: vengono erogati dall’istituto previdenziale a favore dei dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria solo per determinate finalità indicate nel regolamento interno (ad esempio la ristrutturazione della casa, il matrimonio, l’acquisto di un’auto e così via).
La durata del prestito può essere di cinque o dieci anni, mentre l’importo dipende dallo stipendio, visto che la rata mensile non può essere superiore ad un suo quinto. Per ottenere il prestito pluriennale è necessario presentare i documenti che attestano le reali necessità del finanziamento.
I prestiti pluriennali indiretti hanno caratteristiche simili a quelli appena visti (durata di cinque o dieci anni, importo massimo della rata non superiore al 20% dello stipendio netto), ma possono essere richiesti solo dai dipendenti in servizio con contratto a tempo indeterminato e con almeno 4 anni di anzianità e non vengono erogati direttamente dall’Inps, ma da istituti di credito che sono convenzionati con l’istituto previdenziale.
La domanda va presentata all’Amministrazione di appartenenza, che la trasferisce al finanziatore; questi definirà la sua proposta di contratto che, sempre tramite l’amministrazione, viene inviata all’Inps, che valuterà se approvare o meno il finanziamento.
Non bisogna fornire motivazioni o giustificativi di spesa, però alla domanda deve essere allegato un certificato medico che attesti la sana e robusta costituzione fisica del richiedente.
A Cosa Serve il Prontuario dei Prestiti Inpdap
Per ogni tipologia di finanziamento disponibile sul prontuario dei prestiti Inpdap viene elencata una serie di possibili rate cedibili con tutti i valori corrispondenti che concorrono alla definizione dell’importo netto della prestazione.
I prestiti pluriennali Inpdap possono avere una durata di cinque o di dieci anni e sulle somme erogate viene applicato un tasso di interesse del 3,50%, oltre all’aliquota per le spese di amministrazione, che è fissa per tutti i prestiti allo 0,50% dell’importo lordo erogato, e quella per il premio fondo rischi, che invece è variabile in base alla durata del piano di ammortamento e all’età del richiedente.
Il Calcolo dei Prestiti Pluriennali
Il prontuario dei prestiti Inpdap riporta anche le tabelle relative alle aliquote per il fondo rischi: per il piccolo prestito annuale è prevista un’aliquota dello 0,17% per chi ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, che sale fino al 5,06% per chi ha un’età tra gli 85 e gli 89 anni; per i piccoli prestiti biennali le aliquote vanno dallo 0,35% al 9,79%, per quelli triennali dallo 0,54% fino al 14,22% e per quelli quadriennali dall’1,20% fino al 15,39%.
Per quanto riguarda i prestiti pluriennali di cinque anni invece l’aliquota per il fondo rischi minima (per persone dai 22 ai 59 anni) è pari allo 0,96%, mentre quella massima è il 15,76%; per i prestiti pluriennali di 10 anni la percentuale varia dal 2,28% al 22,39%.
Sulla base di questi dati e tenendo conto anche degli interessi di differimento (calcolati su un periodo medio di 45 giorni), nelle tabelle del prontuario dei prestiti Inpdap vengono elencate varie possibili rate mensili e i relativi costi (interessi e aliquote) e importo netto.
Possiamo riportare qualche esempio per far capire meglio: l’erogazione di un prestito quinquennale da 6.000 euro comporta il pagamento di una rata mensile di 59,18 euro, con tassi di differimento pari a 25,75 euro e spese amministrative di 30 euro; l’importo netto varia in base all’età del richiedente: una persona di età compresa tra i 18 e i 59 anni riceverà 5.807,45 euro, dato che le spese per il Fondo garanzia ammontano a 136,80 euro, mentre una persona di 70/74 anni riceverà 5.155,85 euro, perché le spese per il Fondo garanzia sono pari a 788,40 euro.
Il Calcolo dei Piccoli Prestiti e dei Debiti Residui
Tabelle simili sono riportate anche per i piccoli prestiti Inpdap; questi finanziamenti consentono di ottenere importi equivalenti a 1, 2, 3 o 4 mensilità di stipendio da rimborsare rispettivamente in 12, 24, 36 o 48 mesi.
C’è anche la possibilità di raddoppiare gli importi per chi non ha ulteriori trattenute in corso sulla busta paga.
Sull’importo erogato vengono applicati il tasso d’interesse del 4,25% e le aliquote per le spese amministrative e il premio fondo rischi.
Ma il prontuario dei prestiti Inpdap può essere molto utile anche per chi ha già un finanziamento in corso, visto che sono riportate pure le tabelle relative al calcolo dei residui debiti netti.